I giardini non sono tutti uguali
Questa è un’affermazione ovvia ma non scontata che chi si occupa di giardinaggio deve considerare.
Sia che ci si interessi di giardinaggio in maniera fai da te, perché magari si desidera impiantare un tipo di giardino particolare nella propria abitazione,
sia che si faccia giardinaggio in modo professionale, si devono conoscere le varie tipologie esistenti e possibili.
I motivi per cui è importante saper differenziare tra un tipo e l’altro sono diversi. Innanzitutto il giardino deve essere in qualche modo “abbinato” all’abitazione.
Se si desidera costruire un giardino all’inglese, questo sarà più appropriato in una casa di campagna con molto spazio a disposizione e,
ad esempio, la possibilità di piantare il bosso, pianta tipica che costituisce le famose siepi all’inglese.
Al contrario, se si vive in città e si ha disposizione solo un fazzoletto di terra, si potrebbe pensare di strutturare un piccolo giardino giapponese,
tra l’altro molto rilassante, utile da godersi in un contesto urbano.
Come si può vedere quindi, ogni spazio ha bisogno del suo
particolare angolo di verde.
Un altro motivo per cui è bene distinguere tra i vari tipi di giardino è che si potrebbe aver acquistato una casa che già ne possiede uno, ma per manutenerlo e renderlo ancora più florido, se ne devono conoscere le caratteristiche.
Ancora, chi fa giardinaggio in modo amatoriale e viene chiamato a sistemare uno spazio in una villa, come potrà mettere mano alle piante se non ne conosce le caratteristiche?
Infine si pensi ad un architetto paesaggistico.
Come potrà strutturare uno spazio decidendo quali piante innestare se non conosce le differenze tra un giardino all’italiana e uno mediterraneo o
non sa che il giardino giapponese contiene al suo interno dei ‘sottogiardini’ specifici?
Giardino Mediterraneo
Giardino Francese
Giardino Giapponese
Giardino all’Italiana
Giardino all’Inglese
Giardino Secco
IL GIARDINO PRIMA E DOPO
REALIZZAZIONE DI UNA ZONA RELAX PRIMA E DOPO
SCALETTE PRIMA E DOPO
Giardino Francese
Il giardino francese ha uno schema rigoroso e preciso, in cui nulla è lasciato al caso. Le forme vegetali si integrano profondamente con gli edifici, ne compenetrano la realtà, entrano da una parte e ne escono dall’altra, dando un senso di continuità e prospettiva grandiosi. Le siepi e i giardini sono realizzati in modo da avere forme geometriche ben precise, i viali sono sempre disposti in modo ortogonale tra loro, le aiuole sono generalmente disposte in modo speculare rispetto ad un asse di simmetria e nel giardino sono presenti fontane e statue.
Fondamentale è la presenza dei specchi d’acqua creati per amplificare le viste prospettiche, per ampliamento la sensazione degli spazi verdi e del giardino nel suo insieme. Questi spazi d’acqua furono impreziositi da meravigliosi giochi d’acqua, per realizzare i quali furono necessarie spesso vere e proprie opere di ingegneria idraulica.
Rispetto al giardino all’italiana rinascimentale, il giardino alla francese attribuisce maggiore importanza alla resa scenografica finale, tanto da essere spesso studiato per essere visto, in tutta la sua maestosità, da tutti i punti di vista: basta pensare a tal proposito che il giardino di Versailles è concepito per prima cosa, per essere ammirato dal piano nobile del palazzo al quale appartiene.
Rispetto a quello italiano, le aiuole sono meno schematiche, presentano anche linee curve, arabeschi e i cosiddetti parterre de borderie, veri e propri ricami realizzati sulle aiuole con la sabbia o la ghiaia colorata.
Sono poi soprattutto i colori, attraverso la scelta dei fiori, che rendono i giardini inconfondibili ed unici.
I terrazzamenti, tipici del giardino all’italiana, sono in quello francese assenti, di solito per le caratteristiche geomorfologiche del suolo, e sostituiti da lievi pendii.
Come progettarlo e realizzarlo
Avendo a disposizione lo spazio adeguato, si inizia dallo stabilire l’asse di simmetria, intorno al quale disporre elementi come siepi e aiuole, potati in modo da riprodurre forme geometriche. Si prosegue con il disporre sul fondo una parete artificiale con una fontana o una quinta vegetale. Per concludere, nella zona prossima alla casa si crea il perterre, con vialetti e aiuole geometriche in cui realizzare forme curve utilizzando prato, fiori e ghiaia colorata.
Giardino Mediterraneo
Questo tipo di giardino non è per tutti, nel senso della manutenzione. Richiede infatti una cura costante, frequente e quasi giornaliera. Nulla può essere tralasciato per più di qualche giorno.
Anche le siepi spesso sono potate in modo che rappresentino delle forme, o geometriche o particolari come animali.
Spesso viene confuso con il giardino all’Italiana.
Per mediterraneo si intende, nel vero senso della parola, l’insieme della flora che ne caratterizza la macchia.
Ecco perché in questo tipo di giardino si ritrova una grande quantità di piante e fiori apparentemente diversi. Proprio il colore infatti è la caratteristica distintiva di questo tipo di luogo, a differenza di quello alla francese il cui elemento distintivo è la sfarzosità.
Per curare un giardino di questo tipo occorre una grande conoscenza delle piante e dei fiori, e soprattutto una grande cognizione della struttura che si vuole creare.
Se non si ha ben chiaro in mente infatti lo scopo, il senso che si vuole dare a questo tipo di spazio, si rischierà di creare una vera e propria accozzaglia di fiori disposti a caso.
Creare invece un giardino mediterraneo in maniera coerente può dare un risultato di magnificenza, sia in termini di colore che di profumo.
Un’altra caratteristica importante che richiede questo tipo di struttura è il rispetto dei cicli naturali delle piante.
Non avrebbe senso piantare i fiori in un ordine forzato, magari per creare un accostamento nei colori, se poi non si conosce il periodo di fioritura delle piante. Anzi, conoscendolo, si potrebbe giocare proprio con il susseguirsi della fioritura per avere sempre piante in fiore.
Infine, questo giardino mediterraneo, si divide in due sottocategorie, che sono:
-
il giardino arabo: in questo caso, dato che parte dell’Arabia si affaccia sul Mediterraneo, lo spazio si caratterizza per avere anche dell’acqua contenuta in piccoli corsi. Il motivo è che in Arabia, dove l’acqua scarseggia, questo elemento è visto come qualcosa di molto prezioso;
-
il giardino rinascimentale: in questo caso si troveranno dei piccoli laghi e delle fontane molto importanti. Un esempio classico ne sono i parchi di Roma, pieni di spazi di questo tipo dove vivono tranquilli i famosi pesci rossi.
Giardino Giapponese
Il giardino giapponese è un giardino tradizionale che crea paesaggi ideali in miniatura, spesso in un modo altamente astratto e stilizzato.
I giardini degli imperatori e nobili sono stati progettati per la ricreazione e il piacere estetico, mentre i giardini di templi buddisti sono stati progettati per la contemplazione e la discussione filosofica, in particolare con riferimento al mappō. La credenza popolare per cui i giardini giapponesi servano per la meditazione è errata, dato che le pratiche ascetiche buddhiste si svolgono sempre al chiuso in specifici edifici chiamati zendō (禅堂?); le immagini di monaci zen in preghiera davanti ai giardini sono dunque false.
I principali stili di giardini giapponesi sono 4:
karesansui, giardino secco;
roji, giardino rustico che circonda le case da tè, al cui interno si svolge la cerimonia del cha no yu;
kaiyu-shiki-teien, dove il visitatore può seguire un percorso per vedere paesaggi ricostruiti;
tsubo-niwa, piccolo giardino situato nel cortile ricavato fra le ale dello stesso palazzo.
Per secoli i giardini giapponesi si sono sviluppati sotto l’influenza dei giardini cinesi, ma a partire dal Periodo Heian i progettisti di giardini giapponesi cominciarono a sviluppare i loro stili, basati su materiali della cultura giapponese. Durante il periodo Edo, dal XVII al XIX secolo, il giardino giapponese raggiunge il suo massimo livello e cristallizzò le sue forme in aspetti distinti. Successivamente, a partire dalla fine del XIX secolo, i giardini giapponesi hanno iniziato a modellarsi fondendosi con le influenze occidentali.
Giardino all’Italiana
La prima cosa che si può notare, se si studia la pianta di questa tipologia di spazio, è che esiste un vero e proprio progetto alla base della disposizione, per nulla causale, delle piante e delle aree.
A proposito delle aree, che possono essere siepi o alberi o angoli di verde, queste sono costruite con una forma chiara, quasi a ricordare l’ordine e la disciplina delle antiche legioni romane.
Le parole d’ordine che meglio descrivono questo stile di Giardino, sono tre: forme geometriche, ordine e simmetria. In generale, un giardino all’italiana ha un’estetica molto elegante, con la presenza di elementi architettonici di rilievo: statue, fontane, patii e pergolati si combinano in modo completamente armonico con la vegetazione scelta, così da elaborare l’idea di un giardino ricco e formale.
Inoltre, all’interno di questo stile, le campagne che attorniano la villa principale, non devono mai essere nascoste, quindi gli alberi più maestosi e grandi vengono solitamente posti lateralmente o in un luogo dove non inficiano lo stile.
Il bisogno intrinseco di ordine che viene espresso all’interno di un giardino all’italiana, coincide con il senso armonico delle linee rigide e prevedibili che, disposte in modo strategico, creano l’effetto di risultare come un ricordo permanente del perfetto.
Tutte le scelte stilistiche che sono state effettuate giocano proprio sul perfezionismo che descrivono.
Che tipo di vegetazione utilizzare?
Principalmente la vegetazione attiva in un giardino all’italiana è composta da arbusti e siepi, che vengono utilizzati all’interno del progetto per dividere il giardino in sezioni decisamente simmetriche, in collaborazione con colonne o fontane, oppure con qualche albero che viene piantato.
Questi ultimi, infatti, sono piuttosto scarsi ed utilizzati solo se sono d’aiuto al senso dello spazio, per le ragioni scritte in precedenza.
L’azione di potatura degli alberi e delle piante presenti, definita anche arte topiaria, viene utilizzata per donare a piante e ad arbusti per ricreare forme geometriche o di ispirazione animale e rappresenta di per sè una bella decorazione per un ambiente.
Spesso, vengono realizzati anche labirinti, tunnel e colonnati interamente con la vegetazione.
Il manto erboso, su cui si basa l’intero progetto di realizzazione di questo genere di giardini, è di solito formato da prato all’inglese, con qualche interruzione di colore data dalla ghiaia.
Osservando le ville più antiche, dove il giardino e la sua cura sono certamente un riconoscimento ambientale importante, si può constatare come vi sia una contrapposizione fra il senso simmetrico e di ordine dato dal giardino di pertinenza, appunto, ed il resto della campagna intorno, che invece rappresenta la parte più selvaggia del paesaggio.
Viti e rampicanti
Secondo la tradizione del giardino all’italiana le viti o le piante rampicanti in generale, devono essere utilizzate per fare da decoro a pergolati e tralicci. Anche l’edera è una vegetazione molto apprezzata per la stessa funzione.
Le piante rampicanti hanno la caratteristica di aderire e proliferare su tutti gli elementi verticali che hanno a disposizione e di avere bisogno di una minima manutenzione rispetto ad altre tipologie di piante ornamentali che si possono trovare.
Le piante aromatiche trovano spazio nella progettazione perché, oltre al delizioso profumo che emettono, sono anche funzionali.
Acqua
Importante, anzi imprescindibile elemento di un giardino dallo stile italiano è l’acqua: che sia racchiusa in un laghetto artificiale, oppure esposta con appositi giochi all’interno delle fontane, l’acqua gioca un ruolo fondamentale nell’estetica di un giardino, perché riesce a spezzare la simmetria emozionale e fisica dell’ambiente verdeggiante.
Non è raro trovare elementi di arredo con più funzionalità, che compiano dei veri e propri spettacoli per mezzo dell’acqua: si pensi a fontane o a recipienti che alimentano poi il sistema idrico.
Di recente, i giardini moderni associano alle fonti di acqua presenti nei giardini anche un corredo di luci, così da sommare gli effetti della cromoterapia all’esposizione esetica del luogo.
Come realizzare un giardino all’italiana
Essendo il giardino all’italiana il più ampio esempio di armonica geometria, per la realizzazione del suo progetto non ci si può affidare all’improvvisazione. Occorre necessariamente farsi accompagnare nelle idee da un esperto paesaggista che sappia in che modo valorizzare gli spazi a disposizione.
In generale, bisogna seguire una serie di passaggi obbligati, affinché il risultato sia ottimale e fedele allo stile italiano di cui stiamo scrivendo.
La prima azione tangibile, durante la progettazione, è appunto quella di conoscere bene le forme, le dimensioni e le tipologie di spazi a disposizione: vanno infatti calcolate in modo preciso le divisioni degli ambienti in merito alla vegetazione e ai camminamenti.
A questo punto vanno anche delineati gli spazi delle siepi ed operare una scelta consapevole della tipologia di piante da utilizzare: le siepi in un giardino all’italiana sono importantissime e devono essere disposte in modo simmetrico.
Il manto erboso è solitamente all’inglese, mentre per i camminamenti si può optare per della ghiaia bianca o colorata ba seconda dei gusti personali.
I fiori che vengono presi in considerazione, sono comunemente quelli dalla fioritura annuale e le aiuole devono avere una forma che sia di facile smussamento così da essere potate secondo precise geometrie.
L’ultima scelta da compiere è quella in merito agli elementi architettonici del giardino: il paesaggista, che è una figura professionale capace di consigliare serenamente sul da farsi, cercherà di limitare la presenza di fontane, pergolati, statue, al necessario così da non sovraccaricare l’ambiente e rischiare di esagerare il contesto, perché risulterebbe sgradevole per chi lo guarda.
Altri elementi da considerare per la realizzazione di un giardino all’italiana
Oltre alle scelte stilistiche di distribuzioni degli spazi, vanno presi in considerazioni anche altri elementi affinché si possa realizzare un giardino all’italiana consono al concetto finora espresso: il sistema di irrigazione, che oggi può essere particolarmente tecnologico, deve essere abbastanza ampio da coprire l’intero giardino e deve risultare performante affinché la vita non si spenga mai.
Le piante, infatti, hanno bisogno di acqua e sostanze nutritive per apparire rigogliose e, in molti casi, la sola acqua piovana non basta.
Altre varianti riguardano l’astrazione e la modernità del giardino: mentre le piante utilizzate sono sempre quelle riconducibili alle specie di italiana origine, gli elementi architettonici di stile romano possono essere adattati ai tempi moderni mediante sostituzione con elementi statuari moderni di carattere geometrico.
Non è impensabile, dunque, porre al centro dei vari ambienti verdeggianti opere di fattura più recente, a patto che rispettino e concordino con il senso di ordine caratteristico dello stile scelto.
Ad oggi, vi sono poi diverse funzioni per ogni tipo di ambiente in giardino: uno spazio dedicato allo yoga e all’attività fisica sarà indubbiamente diverso da quello dove si svolgono attività di convivialità, e per questa ragione vanno inseriti elementi che differenzino gli spazi a seconda del motivo per cui vengono selezionati.
In generale, per progettare e realizzare un giardino al’italiana, sia questo di piccole o di grandi dimensioni, occorre attorniarsi di figure professionali in grado di penare come se stessero già osservando dall’alto lo stesso giardino rigoglioso, così da garantire un certo senso estetico relativo alle proporzioni e all’efficienza del giardino stesso.
Per questi motivi, se si percorre la via della progettazione, pensare di fare da soli nel caso in cui non si abbiano le competenze opportune, è sicuramente un grosso errore.
Quali fiori e piante usare per un giardino all’italiana?
All’interno di un giardino all’italiana si possono utilizzare piante come il bosso, il ligustro sinese o la lonicera nitida, per lo spazio dedicato alle siepi. Queste piante, infatti, che hanno un’altezza non esagerata, sono ottime per le divisioni degli ambienti all’interno del giardino e consentono anche la creazione, nel caso lo si desideri, di uno spazio più intimo e separato come una zona relax.
Per le aiuole, invece, si può optare per le begonie, primule e tagete nel caso si preferiscano piante dalla fioritura annuale, che hanno bisogno di circa due potature ma che hanno dei fiori piuttosto colorati e vanno ben inseriti nel contesto; oppure per quelle perenni come l’oenothera speciosa rosa, la verbena oppure l’hemerocallis.
Anche quelle di specie erbosa come il miscanthus, il pennisetum o la festuca sono indicati per questo ruolo.
Gli alberi, come è stato spiegato in precedenza, vengono distribuiti con molta parsimonia nei giardini, perché ne influenzano la visuale con la loro maestosità ed altezza, non permettendo allo sguardo di essere completo al primo colpo.
Giardino all’Inglese
Il giardino all’inglese è un tipo di giardino sviluppato nel corso del Settecento che, al contrario di quelli geometrici, non si avvale più di elementi per definire e circoscrivere lo spazio, come fondali, quinte arboree o prospettive, ma si basa sull’accostamento e sull’avvicendarsi di elementi naturali e artificiali, tra cui, grotte, ruscelli, alberi secolari, cespugli, pagode, pergole, tempietti e rovine, che chi passeggia scopre senza mai arrivare ad una visione d’insieme, un luogo comunque in cui la natura non è mai incolta, anche quando assume un carattere selvaggio.
Un’ esempio di giardino Inglese lo abbiamo in Italia con i Giardini di Palermo.
Il giardino venne progettato da Giovan Battista Filippo Basile nel 1851 seguendo uno schema molto in voga nell’Ottocento, ovvero non creare uno spazio misurato e geometrico (il cosiddetto giardino all’italiana) ma seguire le forme e le irregolarità naturali del terreno dandogli un’aria più naturale creando appunto un giardino all’inglese (da qui il nome “giardino inglese”).
Per rendere l’atmosfera ancora più suggestiva e più esotica, secondo il gusto del periodo, furono inserite piante provenienti da tutto il mondo, scelte in collaborazione con il botanico palermitano Vincenzo Tineo (1791 – 1856), all’epoca Direttore dell’Orto botanico di Palermo.
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Giardino Secco
Originario delle zone a clima mediterraneo, caratterizzate da caldi estati senza pioggia, spazzate da vento salmastro, il giardino secco ospita per lo più piante resistenti alla siccità e al forte vento carico di salsedine. I classici prati verdi vengono sostituiti da ghiaia, ciottoli o sabbia che aiutano a trattenere l’umidità ed evitare la crescita di piante infestanti.
Naturalmente per avere un bel giardino non si può rinunciare al colore. Ma non temete perchè il giardino secco può ospitare bellissime piante che danno fiori colorati, pur restando molto resistenti: bulbi (tulipani selvatici, aglio ornamentale, crinum, nerine, ecc.. ), piante perenni (erba gatta, papaveri, verbena, achillea, ecc.. ), arbusti (lavanda) e piante aromatiche (salvia, rosmarino, timo) non solo porteranno forme e colori spettacolari ma anche buonissimi profumi.
Se non vi piace l’idea di dedicare tutto il vostro spazio a questa tipologia di giardino potreste considerare l’idea di dedicargli un piccolo angolo in modo che, anche durante le estati più torride, potrete risparmiare acqua senza far soffrire le vostre piante.
Può essere abbinato ad un misto roccioso, che tende a ricreare le caratteristiche di un ambiente alpino tramite l’utilizzo di rocce e zone fiorite. Le piante ideali per questo tipo di giardino hanno forti radici che gli permettono di ancorarsi alle rocce, affondando, al tempo stesso, in profondità nel suolo alla ricerca di acqua. Per ricrearlo in zone lontane dalla montagna si può utilizzare gran parte delle piante dell’area mediterranea, che abbiano caratteristiche simili, che siano cioè basse, a crecita lenta e tappezzanti.
Influenzati dai giardini giapponesi, i giardini rocciosi sono spazi che ospitano una composizione studiata di rocce e piante. Si creano posando le rocce in posizioni strategiche e tra queste andrà inserito del terriccio in cui piantare fiori o piantine. Massi e rocce possono anche essere utilizzati in verticale, per creare muretti a secco, da cui far spuntare ciuffi di verde.
È un’ottima soluzione da realizzare in aree scoscese, in modo da agevolare lo scorrere dell’acqua piovana, magari per recuperare giardini in pendenza o con morfologia irregolare.
Pro:
- niente prato da innaffiare
- molto resistente a clima secco
- bassa manutenzione
- sostenibile per l’ambiente perchè richiede pochissima acqua
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